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cipal misura a quella indicata: cagioni che toccano al modo di vivere tutto quanto, alle condizioni e dirò all’ambiente sociale, in cui viene a versare la nuova generazione che sorge. Il solo saper leggere e scrivere non sarebbe ancora per sè solo un sintomo ben profondo di una più elevata moralità civile.

Nondimeno, lasciando ogni formale controversia in argomento, e limitandomi a ciò solo che può desumersi dall’opera stessa di Guerry, di cui venni riferendo, noterò com’essa dia modo di cimentare per altra via l’anzidetta opinione, mettendo cioè a riscontro i singoli dipartimenti, di cui è fornita, come si disse, tanto l’istruzione che la criminalità. ― È una comparazione che si fa, per così dire, nello spazio, anzichè nel tempo; e l’un caso presenta coll’altro, se non un’identità di ragioni (che certo non è), almeno una certa analogia che non manca di qualche valore.1

Impertanto, se si raffronta dall’una parte la tavola che rappresenta la cultura in Francia con quella della rispettiva criminalità, sia riguardo alle persone che riguardo alla proprietà, non è assolutamente possibile di scorgervi alcuna concordanza od opposizione generale e veramente marcata; l’una non direbbesi aver nulla quasi a che fare coll’altra. Basta un semplice colpo d’occhio a deciderne.

Che se si considerano più specialmente i rapporti numerici che corredano le tavole, siffatta conclusione assume una forma ancora più precisa.

Prendendo, per es., i primi 10 dipartimenti all’ordine nell’istruzione, si può verificare che non v’è alcuno di essi

  1. Ho già più sopra segnalato che il tema dell’influenza dell’istruzione nella criminalità era stato ad altra epoca studiato dal Guerry stesso, senza che siami dato di più aggiungere.