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razione che nessuno nega ad un uomo del suo merito, anche una simpatia, una di quelle simpatie che noi fanciulle proviamo facilmente per certi uomini distinti, colti, dalle maniere affascinanti: le pare che un sentimento così semplice, così superficiale potesse bastare per un vincolo serio che deve durare tutta la vita?

— Scusi. Ella mi cambia il giuoco. Parliamoci franchi; io non sono un ragazzo. Il sentimento che ella provava per me la primavera scorsa fino a mezza l’estate, non era nè così superficiale nè così semplice. Me ne intendo io di queste cose...

— Oh! lo credo bene!... Un uomo galante come lei deve aver fatto molte esperienze. Pure, io che non ho esperienza, posso dirle che c’è sempre del nuovo nella vita.

Faustino Belli si morse le labbra. Senza lasciargli il tempo di replicare, Maria continuò:

— Nel tempo ch’ella rammenta con tanta compiacenza, io la consideravo prima di tutto un amico di casa che avendomi vista piccina mi aveva trattata sempre con una certa confidenza; poi, un uomo galante abituato a corteggiare le signore, simpatico, oltre a ciò, e piacevolissimo, col quale lo scherzo mi era permesso, e fors’anche un leggero flirt. Non mi sarei però mai creduta ch’ella volesse chiedere la mano di una povera, oscura maestrina.

— E come mai, quando l’ho fatto non ha com-