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saranno tristi... Non che io sia allegra e capace di distrarli.
— Oh, questo no! Ma sei buona ed essi ti amano. Anch’io però ti amo e mi dispiace che tu abbia tanta furia di andartene.
Antonietta sospirò.
— Starei qui volentieri se potessi esser sola con te.
Camminavano verso l’uscita del cimitero insieme con gli altri, rimanendo un po’ in disparte.
La signora Valmeroni e i suoi figli maggiori, Eugenia e Riccardo, si erano fermati a pochi metri dal cancello per ringraziare e salutare tutti quelli che li avevano onorati della loro presenza. Le parole cortesi e convenzionali uscivano con molto garbo dalle labbra delle due signore; Riccardo si limitava a salutare con profondi inchini, tenendo sempre il cappello in mano. Non poteva parlare.
E i parenti, gli amici, i conoscenti sfilavano, con qualche fiore in mano ed una discreta compunzione, pronunciando parole vaghe di condoglianza e di conforto, e affrettando il passo perchè la cerimonia era stata lunga e tutti erano stanchi.
Faustino Belli aveva fatto entrare Leonardo in una carrozza e l’aveva menato via.
— Quella è una parte che toccava a me — diceva l’avvocato Pagliardi alla moglie.