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quel rifugio supremo, senza quell’ombra misteriosa dell’al di là, che mette in così alto rilievo i deboli conati di una breve esistenza?
La invocava; la chiamava amica degli uomini: divina consolatrice.
Per lui veramente essa era l’amore e la libertà.
Debole uomo gli pareva di non poter sciogliere i vincoli che lo legavano alle tradizioni, ai pregiudizii.
Ma con l’aiuto della morte spezzava tutto!
Mostrava agli uomini il suo disprezzo per una vita schiava ed incompleta: diceva chiaramente a tutti, che piuttosto di venire a patti con le miserie della vita, con le inevitabili debolezze, voleva scendere nel sepolcro, libero e forte, e con l’amor suo.
Dunque? Era deciso: sarebbero morti insieme!