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Il padre la baciò e la lodò molto di quella fermezza.
Ma non bastava che fosse calma e coraggiosa: egli la voleva allegra e felice.
E si mise a darle dei consigli pratici, intramezzati da ripigli di collera che lo spingevano a nuove sfuriate contro il Lamberti.
Doveva divertirsi. Egli avrebbe fatto di tutto per trovarle un altro partito egualmente vantaggioso. Doveva assecondarlo. Bisognava fargliela vedere a quei borghesacci quattrinai, pieni di boria, che non volevano la figliuola di un povero professore; bisognava fargliela vedere a quei tirchi!...
La fanciulla, che si sentiva morire, e non vedeva l’ora di essere sola nella sua cameretta, ascoltava in silenzio e rispondeva macchinalmente qualche monosillabo.
Ma il professore non voleva lasciarla sola: sapeva che avrebbe pianto, che si sarebbe intenerita; ed egli temeva quelle lagrime, quei ritorni dell’affetto che soffocano l’orgoglio.