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richiedevano cure speciali; perciò solamente lo avevano messo in quell’istituto.
— Ma Annetta, ma Cleofe... non potevano curarlo in casa?
— Prima di tutto, pare che certe malattie si curino meglio nelle case di salute; poi, Annetta pure è stata male e i medici le hanno ordinato di cambiare aria. Adesso è a Napoli, e sua madre, naturalmente è con lei.
— Lo hanno abbandonato! Povero babbo mio, tutti lo hanno abbandonato!
Celanzi tacque.
La fanciulla si ricordò allora che Paolo stesso avrebbe dovuto essere a Napoli con la sposa. Soffocando un senso di vergogna e di angoscia più pungente ancora, ella domandò:
— Annetta però si sarà sposata? Sarà a Napoli anche lo sposo...
— No... Pare che si sposerà questo autunno, col barone Cabruso... di Palermo...
Emma si arrestò, pallida come una morta, gli occhi stranamente aperti.
Quasi senza voce e come fuori di sè, mormorò:
— Ma è un sogno...
— No, signorina, purtroppo: è la realtà.
— Dunque — riprese lei dopo un momento di riflessione — il matrimonio con...
Le mancò la forza, non potè pronunciare il nome.