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Egli la guardò in silenzio e il suo viso era così mutato, che n’ebbe paura. La mano che le porse era fredda e tremava; non ostante il primo a parlare fu lui.

— Perchè non m’hai scritto? le chiese con voce rauca.

— Perchè la tua lettera m’ha fatto troppo male? se tu sei tanto rassegnato, se il sacrificio ti costa così poco, a che pio scriverti?

Dunque lei credeva veramente che quel sacrificio gli costasse poco! E glielo diceva, a lui lo diceva, a lui che vedendosi nello specchio aveva dovuto indietreggiare davanti alla propria immagine!

Non rispose; si lasciò andare sovra una seggiola, oppresso da stanchezza; alzò il capo lentamente, stese le braccia irrigidite, e la guardò senza far motto. Ma che sguardo fu quello! Bianca non ebbe forza di sostenerlo. L’espressione di rimprovero di quello sguardo le parve così viva e meritata, ch’ella si sentì scossa. Incapace di resistere a questo nuovo sentimento che la trascinava, s’inginocchiò ai suoi piedi e pianse con abbandono.

Egli la lasciò fare: era in un momento strano: aveva il sentimento che quella umiliazione di Bianca gli fosse dovuta; e questo sentimento s’imponeva