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trattato della scienza. 301

sto e com’egli suol dire prosontuosamente, abbattesi di dire alcuna vera, benchè non lo sappia per certo. L’altro modo com’egli può sapere le cose che sono a venire, si è per revelazione; chè Dio e gli Angioli santi alcuna volta revelano a’ demonii alcune cose che sono loro occulte, secondo l’ordine della divina provvidenzia e della sua giustizia, la quale usa non solamente agli Angeli buoni, ma eziandio agli spiriti rei, ad esecuzione della sua volontade. L’altro modo può essere per la ignoranza degli uomini, che credono che certe cose sieno casuali e contingenti, perché non sanno le cagioni, che al diavolo, che le sa, sono necessarie:1 come molti effetti si producono, le cagioni de’ quali sono dalle stelle e dagli altri occulti movimenti della natura, i quali gli uomini non sanno, o pochi le sanno, e ’l diavolo le sa certamente; sì che a lui non sono le cose casuali e contingenti, come sono agli uomini ignoranti; i quali voglion dare al diavolo più scienzia ch’e’ non ha, e dall’altra pare gli vogliono tôrre quella ch’egli ha. E così egli dice loro quello che non sa, e non dice loro quello che sa; e alla fine, avendogli ingannati e di quello che sa e di quello che non sa, tôrrà loro l’anime, e meneràlle2 alle pene eterne, che sa ch’egli ha; e eglino le proverranno quando vi si troverranno dentro, da che nol voglion sapere innanzi che vi vadano. L’altro modo per lo quale si sanno le cose che sono a venire, si è conoscerle3 in loro medesime: e in questo modo solo Iddio le conosce, il quale tutte le cose che sono passate, quelle che sono presenti e quelle che sono a venire, di qualunche condizione sieno, o necessarie o contingenti, tutte le vede nella sua eternitade, la quale tutto il tempo e tutte le cose che si fanno in tempo igualmente inchiude, e presenzialmente vede. Onde san Paolo dice: Tutte

  1. Intendasi, chi non trovasse chiaro abbastanza questo costrutto: le quali cose al diavolo, o pel diavolo, che sa le cagioni, sono necessarie.
  2. Ediz. 95 e 85: merralle.
  3. Nel Testo a penna: si è a conoscerle.
passavanti. 26