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distinzione quinta — cap. vi. |
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miracoli che sono appariti di ciò, s’ordinò di far festa solennemente, e per tutta l’ottava. Onde è certo argomento ch’ella nascesse santa, da che della sua natività si fa solennità e festa; chè, come dice san Bernardo, non si farebbe festa del suo nascimento, se santa non fosse nata. La ragione si è, sì come detto è, per la escellenzia e per la degnità dell’oficio al quale Iddio la elesse. Ieremia e san Giovanni Batista furono mondati dal peccato originale, e santificati nel ventre della madre loro: quanto maggiormente la Vergine Maria dovette avere il dono e la grazia della santificazione, e più perfettamente e più escellentemente, la quale fu eletta al più degno e più sovrano1 oficio che mai fosse o essere potesse veruna creatura, angelica o umana, cioè a essere madre di Dio? E questa ragione usano in loda della Vergine Maria santo Anselmo e san Bernardo. Alla quale appiccandosi alquanti, dicono che la Vergine Maria fu preservata dal peccato originale: imperò che, se fu convenevole ch’ella avesse maggiore dono di santificazione che Ieremia e ’l Batista, che averebbe ella avuto più di loro, s’ella fosse stata pure santificata o mondata dal peccato originale come furono eglino? Onde, acciò ch’ella avesse più di loro, come degna cosa era, fu convenevole e ragionevole ch’ella non solamente fosse santificata innanzi che nata, ma ch’ella fosse santa generata, e dal peccato originale guardata e preservata. Or qui non ha luogo di disputare di questa2 quistione, la quale non è diterminata dalla santa Chiesa, e non se ne sa niente;3 chè non si trova che mai Iddio lo rivelasse o a profeta o apostolo o a vangelista o a santo niuno degno di fede, che n’abbia detto o scritto alcuna cosa certamente. Ma certi dottori che ne parlano, dicono,
- ↑ Nel Manoscritto: e più solenne.
- ↑ Seguitiamo il Salviati, come quello che ci dà forse la più ingenua lezione, così corrotta nel Testo delle Murate: di disputazione di questa ec.
- ↑ É nota ad ogni cattolico la decisione oggi fattane dalla Chiesa.