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capo secondo 73   

CAPO SECONDO

(Dall’anno di Roma 546 al 709.)

I. Scipione in Sicilia. Il territorio locrese è devastato da bande armate che escono da Reggio. A Scipione, prima di passare in Affrica, è offerta occasione di ricuperar Locri. L’impresa è condotta a buon fine da lui medesimo accorsovi in persona; ed è reso vano il soccorso di Annibale. II. Fatti di Pleminio in Locri. Per ordine del Popolo Romano è condotto prigioniero in Reggio con altri trentadue suoi complici, e di quivi in Roma. Muore nel carcere. III. Annibale, vinto dal console Publio Sempronio, si ritrae in Crotone. È sollecitato da’ Cartaginesi a passare in Affrica. Sue atrocità prima di partire d’Italia. Scipione, tornando dall’Affrica vittorioso, tocca Sicilia, passa in Reggio, e va in Roma, tra le feste del popolo italiano. IV. Stato deplorabile dell’Italia dopo la seconda guerra punica. Condizione di Reggio. V. Le città italiche sono mutate quali in municipii, quali in colonie. Reggio dura città federata di Roma. VI. Malcontento de’ popoli italici. Guerra Sociale. Legge Giulia; legge Plozia. Battaglia di Ascoli. VII. I capitani della Lega Italica corrono sopra Reggio; la quale, ajutata da Cajo Norbano, pretore di Sicilia, resiste validamente. Morte di Popedio Silone, e termime della guerra. Tremuoto in Reggio. VIII. Effetti della legge Giulia. Reggio di città federata si trasmuta in municipio fundano; ma conserva le sue greche istituzioni e costumanze. IX. Guerra di Spartaco. Sue vicende, e morte. X. Stato di Reggio dopo la guerra di Spartaco sino a quella tra Cesare Ottaviano e Sesto Pompeo. Cicerone, fuggendo da Clodio, viene in Reggio.


I. Scipione, non ostante la contraria sentenza di Fabio Massimo, tirato il gran punto di trasferir nell’Affrica la guerra, si mise alla vela per la Sicilia con trenta triremi, e sopravi un settemila volontarii (An. di R. 549. av. Cr. 205). Posato nell’isola, per accrescersi grazia in quel popolo, elesse di vestire alla greca, ed affettar greche usanze. A quel tempo medesimo circa ottanta navi onerarie cartaginesi, che recavano provvisioni ad Annibale, venivano preda di Cneo Ottavio sulle coste di Sardegna. Mentre che Scipione stava per passare di Sicilia in Affrica, da un accidente per se stesso di poco momento raccolse cagione di sottrarre Locri a’ Cartaginesi, e ridarla a’ Romani; e fu questo.

Da Reggio, ove protetti dal presidio romano eransi raccettati tutti que’ Bruttii ed Italioti che non avevano voluto aderirsi a’ Cartaginesi, uscivano allo spesso numerose bande di armali a far correrie per i territorii di quelle città che stavano per Annibale. Avvenne una volta fra tante che tali bande si gittassero al guasto del territorio di Locri; e fattesi quasi fin sotto lo mura di questa città, avessero predato alcuni Locresi, a cui mancò tempo allo scampo. Nel novero de’ prigionieri eranvi taluni operai che lavoravano nella rocca di