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   44 libro primo

CAPO SESTO

(Dall’Olimp. CVIII, 2 alla CXXII, 4.)

I. Timoleone in Reggio. I Cartaginesi cercano di vietargli il passaggio in Sicilia; ma egli, agevolato da’ Reggini, vi passa. II. Caccia di Sicilia Dionisio e gli altri Tiranni; tratta pace con Iceta, e co’ Cartaginesi. Fa guerra a’ Tirreni. Sua morte. III. Prosperità della Reggina Repubblica. Cleomene, poeta; Lico Butera, storico. Turbolenze in Sicilia. IV. Agatocle, figliuolo di Carcino vasajo reggino. V. Agatocle milita nell’esercito siracusano: fugge da Siracusa. Sue avventure nella Magna Grecia. Ajuta Reggio assediata da’ Siracusani. Combatte contro i Brettii. VI. Agatocle, tiranno di Siracusa. Sua morte atrocissima. VII. Origine de' Mamertini.


I. I Cartaginesi, che tenevano in loro dominio parecchie contrade della Sicilia, si prevalevano di queste ire e guerre fraterne per distendersi e consolidarsi. E le misere popolazioni erano senza posa balestrate dalle interne alle esterne prepotenze. Quindi con caldissime istanze i Siracusani si rivolsero a Timoleone, il quale prestò loro facili orecchi. Ed avuto intendimento con varii popoli italici, ed in ispecie co’ Reggini, perchè non mancasse appoggio alla sua impresa, si allestì alla partenza. Erano propizii gli augurii, e le sacerdotesse di Cerere e di Proserpina assicuravano in Corinto al valoroso Timoleone, che le due Dee, a cui quella nobilissima isola era consecrata, navigherebbero con lui a Siracusa. Era insomma nei fati che da Corinto, dond’era venuto Dione, dovesse muovere un secondo e più fortunato liberatore della Sicilia. Partì Timoleone da quella città sopra una nave, cui nomò Cerere e Proserpina, ed altre nove il seguivano; e rasentando il litorale della Magna Grecia, posò con buon vento a Metaponto, ove trovò una schiera di giovani Reggini, i quali si erano recati ad incontrarlo, e fargli osservanza. Non era dubbio oramai che la Repubblica di Reggio tenesse occulta mano a Timoleone in quella impresa. In Metaponto non sostò gran fatto; poichè com’ebbe contezza che un’armata cartaginese incrociava in quelle acque per difficultargli il tragitto, quanto potè più celeremente piegò verso Reggio, ed imboccò nel suo porto. (Olimp. 108, 4. av. Cr. 345) Quando Timoleone fu in Reggio non erano che tre giorni da che Dionisio, pugnando per più tempo contro Iceta, (il quale ad ogni costo voleva contendergli il ritorno in Siracusa) aveva ricuperato il dominio di una parte di quella città. E saputo il rapido appropinquarsi di Timoleone, pose ogni diligen-