Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/234


capo primo 209   

nato da Roma, ebbe notizia della venuta di Lodovico in Calabria, vi venne anch’egli per terra con un buon nerbo di fresca fanteria a domar la sollevazione, ed a combattere in persona il suo competitore. Nè tardò molto a rivocare alla sua obbedienza le commosse popolazioni; ma Reggio e Cotrone, ove il Ruffo aveva le maggiori forze, resistettero buon pezzo agli sforzi di Ladislao. E solo riacquistò tali città quando, rimaso vittorioso contro Lodovico II, il costrinse a ritornarsi precipitoso in Provenza; ove poscia fu raggiunto dal Ruffo. A cui Ladislao fece confiscare i beni, e tolsegli la contea di Catanzaro, ed il marchesato di Cotrone.

Ladislao riconfermò gli antichi privilegi all’università di Reggio, condonò a’ cittadini qualunque reato che avesser commesso prima e dopo della ribellione del Ruffo, ed a quanti eran fuggitivi dalla città per aver preso parte a tal fatto, promise pieno perdono, purchè rientrassero in Reggio fra sei mesi dal dì che vi si era rialzata l’autorità ed il vessillo di lui. Prima di far ritorno in Napoli, Ladislao lasciò suo Vicario nel Ducato di Calabria il Braga da Viterbo. Provvedendo poi successivamente al migliore ordinamento interno delle provincie, non trascurò di por mente a’ bisogni dell’università di Reggio. Ordinava quindi a Giacomo Caracciolo Capitanio di questa città, che i gaggi stabiliti tanto per il Capitanio, Giudice, ed Assessore degli atti, quanto per il Notaio, e per la gente ordinaria equestre e pedestre dipendente dall’uffizio della Capitania, dovessero pagarsi sopra i proventi dello stesso uffizio; e che la città non fosse mai tenuta a contribuir cosa alcuna a tale oggetto. Permise oltracciò il re all’università nostra di poter imporre nuove gabelle e rivocarle poi come e quando meglio le tornasse, purchè però non fossero invertite ad altro uso che a quello di pagare il contingente della colletta generale del Regno. Erano state tanto dissipate e consunte dalle passate guerre le facoltà de’ Reggini, che ormai più loro non bastavano le ordinarie rendite ed industrie per soddisfare alle imposte regie; ma fu di bisogno che nuove gabelle si gravassero su’ travagliati cittadini.

Con lettera Patente in agosto del 1412 re Ladislao rese valida a’ Reggini e loro distretto qualunque contrattazione scritta che avessero fatta durante l’occupazione di Lodovico II d’Angiò.

VII. Prima di Ladislao la giurisdizione dell’uffizio della Capitania di Reggio e suo distretto si stendeva da Capo Bruzzano sino a Bagnara inclusivamente, come chiaro apparisce da un diploma di Giovanna I del 1372. Le terre, i luoghi, e le Motte dipendenti dalla detta giurisdizione e comprese nel distretto di Reggio, erano

     Spanò Bolani — I. 14