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   200 libro quarto

masta assai abbattuta e depressa dalle passate guerre, nelle quali non pochi travagli le avevano dato i Mottigiani del suo distretto, che cavando frutto delle combustioni politiche, facevano forza di staccarsi dalla sua dipendenza. Molti altri disgravii ebbe allora Reggio dalla Regina; e fra questi l’esenzione di varie gabelle, e la remissione del pagamento del primo e secondo dono fiscale dell’anno mille trecento settantadue. In questo anno il veneziano Giovanni Bolani, ch’era Capitanio di Reggio, veniva chiamato ad altri servigi della regia Corte, e prendeva il suo luogo Frosino Cavalcanti fiorentino.

Sapendo appresso Giovanna (1374) che in Reggio si facevano sovente illecite collette di danaro, sotto colore di far donativi a’ Capitanii ed agli altri regi Uffiziali, vietò assolutamente questa illegale e gravosa concussione; a fuggir la quale molti cittadini si partivano dalla città, e mutavano altrove il loro domicilio.

Giovanna nel mille trecento settantasei si prese a quarto marito Otone di Brunsvichio. Poi per dar sesto alla successione del trono, quante volte non potesse aver prole da questo nuovo connubio, volle che Margherita figliuola di sua sorella Maria, si disposasse a Carlo figlio del Conte di Gravina Lodovico di Durazzo. Ma poi, attaccatasi a brighe col papa Urbano VI, questi la scomunicò e dichiarò decaduta dal trono; e datane l’investitura al sopradetto Carlo di Durazzo, il chiamò a spodestarla. Ma la Regina, facendo petto al contrattempo soprarrivatole, toglieva il diritto di succedere alla nipote Margherita, ed adottava all’opposto e chiamava erede Lodovico d’Angiò nipote di Carlo I, e figliuolo di Giovanni II Re di Francia. Ed a sua volta l’antipapa Clemente VII (poichè allora la chiesa era pur contristata dallo scisma) dava a questo Lodovico l’investitura del Regno.

Prima che queste cose avvenissero in Napoli, il re di Sicilia Federigo era già morto in Messina, lasciando erede la sua figliuola Maria, e la tutela di lei ed il baliato del regno ad Artale d’Alagona.

IV. Erano dunque due i nuovi Re di Napoli con due investiture, che dovevano levar il luogo alla regina Giovanna. Ma costei, intesa a mettersi in forte contro l’imminente invasione di Carlo di Durazzo, non tralasciava alcuna opera che ponesse il reame in attitudine di fortissima difesa. Fra le città che trassero maggiormente l’attenzione della Regina fu Reggio. Ella ordinò (1381) che le mura di questa città fossero al tutto rifabbricate da capo, ed eretti nuovi lavori fortificatorii; ed a tal bisogno fosse adoperata la pecunia del