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CAPO QUARTO

(Dall’anno 1302 al 1357)

I. Pace fra Federigo e Carlo II. Regalo ricade agli Angioini. Morte di Carlo II, a cui succede Roberto. Si toma alla guerra, e Reggio i rioccupata da Federigo. Nuovi fatti d’arme io Calabria. Tregua. II. Nuove ostilità; nuova tregua. Reggio è coosegnata a’ Legati Pontificii, i quali la danno in potere a re Roberto. Condizioni di Reggio. III. È fortificata da Roberto; tumulto della città. Indulto a’ ribelli. Gli Angioini in Sicilia, e gli Aragonesi in Calabria. Il Duca di Calabria in Reggio; suoi benefizii alla città. IV. Università. Sindaco, e sua origine ed uffizio. I Giurati. Il Sindaco Giovanni Moleti. V. Nicolò da Reggio. Morte del Duca di Calabria. Nozze di Andrea e Giovanoa. Il Sindaco Arrigo Alupo. Giovanni Moleti. VI. Cootroversie tra i Reggini, ed il Conte di Sinopoli. Notizie di Sicilia. Morte di Roberto; e gli succede Giovanna. Fra Roberto e gli Ungheri in Napoli. Turbolenze di Meesioa. Blasco d’Alagona va contro Messina. VII. Avventura di Niceola di Lauria. VIII. Giovanna ed Andrea vengono in Reggio. Assalto di Messina. Morte di Andrea: e nuove nozze della regina. I Palizzi e Chiaromonte io Messina. Molti Siciliani fuggono a Reggio. IX. Gli Ungheri in Santgata. Questa terra è assaltata da’ Reggini. I Santagatini si gittano al Conte di Mileto. Il Sindaco Tommaso di Capua. Santagata è riannessa al distretto di Reggio. I Sindaci Andrea di Logoteta, ed Andrea de Riso. Privilegi della città. X. Lodovico e Giovanna in Reggio; poi vanno a Messina caduta al loro dominio. Tornano in Reggio. XI. Favori ottenuti da’ Reggini. Fiera di Agosto.


I. Dopo varie battaglie, e molto sangue versato, e molte rovine recate alle popolazioni, finalmente si venne alla pace tra Carlo II e Federigo (1302). E fu condizione della medesima che la Sicilia rimanesse a Federigo, e la parte di Calabria occupata da lui fosse ceduta a Carlo. A suggello di tal pace la figliuola di Carlo II, Eleonora, prendeva a marito re Federigo. Così Reggio si trasferiva di nuovo dall’aragonese dominio all’angioino. E pareva ormai che, accomodate le faccende politiche, potessero queste regioni cominciare a prender fiato, e rimarginar le dolorose piaghe, che la guerra vi aveva tenute vive ed aperte. Roberto, ch’era Vicario generale del Regno, per dare a’ Reggini argomento della sua benevolenza loro accordava varii privilegi (1303); e fra questi, che non potesse esser introdotto nella città e suo tenimento vino forestiero, bastando il lor proprio per l’interno consumo. E solo n’eccettuava il caso, in cui venisse in Reggio la regia Corte ed il suo seguito, restando alla medesima la facoltà d’introdurvi da fuori quella quantità di vino che le facesse bisogno. Sgravò pure nell’anno appresso i Reggini del pagamento del diritto della marinaria, per cinque anni.