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   x introduzione

ma a meraviglia le opinioni de’ dotti. Lo studio delle antiche monete ci conduce alla dimostrazione che le arti erano già assai progredite in Sicilia ed in Italia circa cinquecento anni prima della salute cristiana; quandochè in Grecia restavano tuttavia a quel tempo assai rozze e grettissime. Tirrene o sicule sono le più antiche monete che si conoscano, e sino a’ tempi di Gelone, di Gerone, e di Anassila, quando le sicule e le italiche monete erano già molto eleganti, quelle di Grecia non avevano ancora alcun nome; nè l’ebbero prima de’ tempi di Fidia. Ond’è manifesto che le arti erano già in gran fiore in Italia quando vi vennero le colonie greche. E vedendo ne’ primi tempi di queste colonie così avanzate le arti nostre rispetto alle greche, non basta forse a farci arguire non già noi delle greche arti esserci giovati, ma sì i Greci delle nostre? Non già noi aver derivato incremento alla civiltà nostra dalla greca, ma dalla nostra i Greci alla loro? E da’ nostri libri quanto tesoro non accrebbero alla loro letteratura, alle loro scienze speculative, alle loro civili istituzioni? Non furono invitati assai spesso in Grecia i nostri artefici più insigni a condurre opere di pittura e di scoltura? Non vennero assai spesso di Grecia in Italia i più chiari uomini ad imbever le dottrine de’ nostri, a conoscer le nostre leggi, a meravigliare i nostri monumenti? Intorno a ciò abbiamo sì larga copia di esempii storici, che non mi è necessario l’allungarmi in altre parole.

Senza che, dell’antichissima civiltà italica fanno mirabil fede i monumenti etruschi pubblicati dal principe Luciano Buonaparte, i quali comprovano ad evidenza la veridicità delle antiche tradizioni. Ma se i vasi etruschi da lui scoperti e dichiarati avevano già dimostrato un periodo d’arte italica antichissima, quelli posteriormente scoperti in Sicilia e nella Magna Grecia facevano prova della perfezione dell’arte non nella sola Etruria, ma in tutta l’Italia. Onde a ragione non si chiamano ora più vasi etruschi, ma vasi italici. Ai quali non sono comparabili nè per quantità, nè per grandezza, nè per bellezza e delicatezza di lavoro, quelli trovati in Grecia.

Dalle narrazioni degli scrittori greci che precedettero i tempi di Alessandro traluce chiarissima una civiltà italica anteriore alla greca; ma gli scrittori greci che vissero dopo quell’età tennero linguaggio assai diverso e crearono alla Grecia una civiltà molto più antica dì quel che attestano i suoi monumenti, e popolarono di favolose colonie greche tutto il mondo molti secoli prima della guerra trojana. Mentre chi legga attentamente in Omero come fossero ancor barbari i Greci a’ tempi di tal guerra, vedrà quanto sieno state impossibili le anteriori loro trasmigrazioni in Italia. Dagli scrittori