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28 MARSILIO FICINO

nalmente come Bene crea e regge, e dà alle cose perfezione: come Bello, le illumina, e dà loro Grazia.


Capitolo III

Come la bellezza è splendore della bontà divina: e come Dio è centro di quattro cerchi.


E non senza proposito gli antichi Teologi, posero la Bontà nel centro: e nel cerchio la Bellezza. Dico certamente la Bontà in un centro: e in quattro cerchi la Bellezza. L’unico centro di tutte le cose è Dio. I quattro cerchi che d’intorno a Dio continovamente si rivolgono, sono la Mente, l’Anima, la Natura e la Materia. La Mente Angelica è cerchio stabile: l’Anima, per sè mobile: la Natura, in altri, ma non per altri si muove: la Materia non solo in altri, ma ancora da altri è mossa.

Ma perchè noi Dio chiamiamo Centro e quelli altri quattro perchè cerchi, dichiareremo.

Il Centro è un punto del cerchio stabile e indivisibile: donde molte linee divisibili e mobili, vanno a la lor simile circonferenza. La quale circonferenza che è divisibile, non altrimenti si volge intorno al Centro, che un corporale tondo in un ganghero si faccia. E tale è la natura del centro, che, benchè sia uno, indivisibile e stabile, niente di meno in ogni parte di molte, anzi di tutte, le mobili e divisibili linee si trova: perocchè in ogni parte di ciascuna linea è il punto. Ma perchè nessuna cosa può essere dal suo dissimile tocca: le linee che vanno dalla circonferenzia insino al centro, non possono questo tal punto toccare, se non con un lor punto medesimamente semplice, unico e immobile. Chi negherà Iddio di tutte le cose essere meritamente chiamato il centro? considerando che sia in tutte le cose al tutto unico, semplice e immobile: e tutte le cose che sono prodotte da lui, sieno molteplici, composte e in qualche modo mobili: e come elle escono da lui, così ancora a similitudini di linee o di circonferenze