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368 Sonetti del 1846

UNA BBELLA PENZATA

     E bbenedetto sia Nostro Siggnore,
Che ppe’ ffà vvede che nun è un stivale
Ha ccreato pe’ pprimo cardinale
Quer bravo Monziggnor Governatore.1

     Sta nomina che cqui je fa ppiù onore
Che ssi calava un quadrinello2 ar zale,
O ssi avessi ordinato ch’er caviale
Fussi padrone de mutà ccolore.

     Questa è ’na gran fumata3 ch’er zovrano
Penza ar decoro der zagro Colleggio
E cche le bbrijje sa ttenelle in mano.

     Cusì quer ch’era prima un scenufreggio4
Annerà dda cqui avanti a mano a mmano
Sicutèra in principio e nnunche e peggio.5

21 dicembre 1846

  1. [Monsignor Pietro Marini, governatore di Roma e direttor generale di polizia, e Gaetano Baluffi arcivescovo d’Imola, furono i due primi cardinali creati da Pio IX, nel concistoro tenuto lo stesso giorno che il Belli scrisse il presente sonetto. — “L’opinione pubblica era così pronunciata contro coloro i quali, regnante Gregorio, erano alto saliti, che quando il papa onorò della porpora il Marini governatore di Roma, vi fu alterazione d’umori, perchè era caro e desiderato che ei cessasse dal ministerio di polizia, ma non si sarebbe voluto che, secondo le consuetudini, fosse nominato cardinale.„ Farini, Op. e vol. cit., pag. 177-78. — Fresca cagione di odio contro il Marini era il sequestro di un opuscolo antiaustriaco su le Stragi dî Tarnow, fatto pubblicare dal Montanelli, e l’arresto di un ragazzo che lo andava vendendo. Ai quali atti Giuseppe Spada, nella sua Storia della Rivoluzione di Roma ecc. (vol. I; Firenze, 1863; pag. 146), ag- giunge “una multa di cento scudi„ all’editore dell’opuscolo, Alessandro Natali. Ma veramente questa multa fu inflitta al Natali da Pio IX in persona, senza processo e con minaccia di esilio perpetuo, nell’udienza del 6 febbraio 1847, sopra relazione del nuovo governatore Grassellini, per una ristampa del medesimo opuscolo, anch’essa sequestrata.]
  2. [Un centesimo, e s'intende per ogni libbra.]
  3. [Un gran segno. E la metafora è presa dalla fumata del conclave, sulla quale si veda la nota 4 del sonetto: L'orlòggio, 22 ott. 46.]
  4. [Uno sterminio, un flagello.]
  5. [Scherzo comunissimo sulle parole del Gloria Patri: “Sicut erat in principio et nunc et semper etc.,]