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Ma queste rivelazioni le parevano brutali. Era questo l’amore? Sì, era dolce, ma anche terribile: il bacio le aveva fatto male, l’aveva quasi ferita, come la roccia sulla nuca. Smaniosa di veder Michela per confidarle il suo struggente e triste segreto, quella sera andò con Paska alla fontana.

La notte era dolce e chiara come un crepuscolo; la luna saliva dietro una lievissima vaporosità violacea che copriva tutto il cielo pur lasciandone trasparire l’azzurro intenso, e in fondo alla valle i monti parevano nuvole d’argento. Michela aspettava ritta davanti al portone, scambiando qualche parola col suo giovine inquilino affacciato alla finestra. Egli rideva e diceva:

— .... ci son passato dieci volte, ma non l’ho veduta....

Quando vide Gavina ammutolì, e Michela disse, appena furono nello stradale:

— Francesco è innamorato di te, ma ha paura....

— Fa molto bene ad aver paura! — brontolò Paska.

— Ha fatto presto ad innamorarsi: non ha altro da fare? — disse Gavina con disprezzo: poi tacque, come immersa in un sogno; ma quando Paska scese alla fontana, ella s’appoggiò al paracarri e mormorò:

— Michela! se tu sapessi!...

E le raccontò che Priamo, dopo averle dichia-