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[437] il caso di coscienza 151


bisogno di consigli; ed essendo vissuto finora quarantaquattro anni in modo che altri non può biasimarmi né come sciocco né come vile, credo di poterci vivere ancora governandomi col senno mio: se finora ho fatto bene da me, lasciate che seguiti da me: dopo il fatto giudicherete. Ho voluto scriverti questo, acciocché tu possa rispondere a qualcuno che volesse dottoreggiare, e consigliare sconsigliatamente: e se ti adducesse autoritá di persone e di nomi: e tu di’ che io vi ho riflettuto assai, che l’è cosa che io so da tre mesi, e che il cervello non me l’ho giocato, e che la sola ragione, il solo vero è autorevole, e che quando penso e dico il vero io mi credo un’autoritá anch’io. E basti di questo. Sono un po’ gonfio per tante sciocchezze che so essersi dette e fatte, dico sciocchezze per non chiamar(le) col nome loro.