Pagina:Settembrini, Luigi – Ricordanze della mia vita, Vol. I, 1934 – BEIC 1926061.djvu/70

64 parte prima - capitolo viii


determinato? Allora non era pazzia cospirare e appartenere ad una setta repubblicana per tentare di riacquistar libertá, ma era ardire generale. Io ero repubblicano allora perché nella repubblica vedevo libertá: esser repubblicano oggi mi parrebbe sfasciare l’unitá, e dare l’Italia in mano al papa e allo straniero: la repubblica oggi sarebbe un parricidio. L’unitá d’Italia non è un fatto solamente politico, come l’unitá germanica, ma è un fatto anche religioso che avrá lunghe e larghe conseguenze fra tutti i popoli cristiani: e se tra gli altri popoli si prepara la grande rivoluzione sociale che si avvicina terribile, in Italia si prepara la coscienza che dovrá informare e guidare quella rivoluzione.

Fintanto che in Italia ci sará un papa ci deve essere un re, che solo può tenerlo in freno anche essendo credente e cattolico. E se verrá tempo che tutti gli stati di Europa diventeranno repubbliche, ultima fra tutti dovrá essere l’Italia e soltanto dopo che sará distrutto e dimenticato il papa. Ma torniamo al 1834.

Mazziniani veri ce n’erano in Abruzzo, e non giovanotti come noi, e scrivevano delle belle lettere al Mazzini e ne ricevevano bellissime risposte, ma non erano ordinati a setta, e non sapevano di noi né noi di loro, e dopo alquanti anni ci siamo conosciuti. Ma io, a dire il vero, tenevo quella giovane Italia, come una faccenda mezzo letteraria, un’opinione che bisognava nascondere sí, ma che in fine non era altro che un’opinione della quale se fossi stato io al governo non avrei avuto paura. Pure venne un’occasione per la quale io credetti di adempiere ad uno dei doveri della setta, quello di esercitarmi nelle armi; e fu questa.

A consiglio del ministro Delcarretto, e per fare un po’ di pallida imitazione a la Francia che allora aveva la guardia nazionale, si formò nella sola cittá di Napoli una guardia cittadina, ché non ve n’era affatto, mentre ogni paesello aveva la sua guardia urbana. Nella guardia cittadina furono chiamati nobili, borghesi, professori, mercanti, possidenti, e bottegai grassi: si ebbe una bella divisa verde, e permesso di tenere