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IV. APPARATO CRITICO


Il numero nella colonna a sinistra rinvia alla pagina del testo, quello che precede ciascun lemma indica invece la posizione della linea dentro la stessa pagina. Le indicazioni siglate racchiuse fra parentesi tonde che seguono la numerazione progressiva in cifre romane della novella rinviano a studi sulle fonti del racconto: quelle che si riferiscono alle poesie rinviano ai codici (in corsivo) in cui ciascuna di esse figura, o (dopo il trattino) alle principali raccolte a stampa dove esse compaiono.

Le sigle T, L e L¹ precedono la variante non accolta solo nei casi in cui i codici si trovano in opposizione: il testo non preceduto da sigle si intende parte di T senza opposizioni. Dove è stato possibile senza pregiudizio della chiarezza si è data la lezione del codice senza indicare la evidente emendatio; negli altri casi, questa è separata dalla lezione ripudiata dal segno ]. Le nostre espunzioni sono racchiuse fra parentesi quadre, e di esse, quando necessario, si sono indicate le ragioni. Tutte le espunzioni, sia nostre che quelle del codice, sono state localizzate relativamente alla voce che viene prima o dopo, a seconda di quella che è sembrata più chiara. Le sigle G o R fra parentesi tonde che seguono la lezione emendata indicano che è stata accolta l’emendatio suggerita dal Gaspary o dal Renier.

Le seguenti sigle sono state usate nei rinvii a studi critici:

Alvisi Edoardo Alvisi, Canzonette antiche, Firenze, Libreria Dante, 1884.
AV N. Pezzè-Pascolato, Un re Lear veneziano e l’origine di un proverbio, in Almanacco Veneto per l’anno 1913, pp. 71-78.
Barbieri G. M. Barbieri, Dell’origine della poesia rimata, Modena, 1796.
BLI S. Ferrari, Le poesie popolari del cod. Marucelliano C 155, in «Bibliot. di Letter. ital.», Firenze, i (1882), fasc. vi, 313-72.
CAB Cantilene e ballate, strambotti e madrigali nei secoli XIII e XIVìì, a c. di G. Carducci, Pisa, Nistri, 1871.