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iii. nota sulla grafia 829

essa financo quella nostra negli indici e nei rinvii, allo scopo di non creare confusioni. Abbiamo dovuto però modificare: l’unità finale j, da noi resa con i; C e M in posizione decimale, che abbiamo trattato come abbreviazioni di cento e mila; e, sempre per motivi di chiarezza, l’unità j, usato da solo invece del numerale e (qualche volta) dell’articolo indeterminativo, e che noi abbiamo qui sciolto in uno (-a). Naturalmente, abbiamo fedelmente reso i pochi numeri arabi del testo, tranne in uno o due casi, allorché il numero da solo formava la battuta del dialogo, registrando la trascrizione nell’apparato.

Per le maiuscole e le minuscole, per le quali il testo si comporta in modo assolutamente capriccioso, ci siamo regolati secondo l’uso moderno: abbiamo cioè riservato la maiuscola alla voce iniziale di periodo, al nome proprio, alle personificazioni (come Negligenza, Povertà, Indugio, ecc., cfr. p. 348), ed al nome comune usato come nome proprio (Ranocchio, ecc.); la minuscola a tutte le altre voci. Abbiamo reso con maiuscola Dio, Idio, sempre minuscola nel codice, mentre abbiamo scritto con lettera iniziale minuscola re, che li è quasi sempre scritto con maiuscola.

Riguardo ad altri fenomeni grafici di minore importanza, ci siamo regolati come segue:

  1. Abbiamo reso con tt il nesso et, che rappresenta un fenomeno molto limitato in T: acto, bructi, facto, doctare costituiscono gli unici esempi rilevati: allo stesso modo abbiamo portato a tt il nesso pt (cipta, aceptare), che, molto diffuso nelle Croniche, è molto raro in T.
  2. Abbiamo reso con dd il nesso bd, che si presenta solo nel caso di subditi (560, 9).
  3. Assimilato in ss i pochissimi casi in cui appare il nesso bs: absolvere (91, 21), observate (379, 14 e 461, 7), e subsiduo (287, 6).
  4. Reso con f l’unico esempio di ph, in trionpho (553, 18).
  5. Eliminato la h etimologica ed iperetimologica (honore, humidita, hora, bordine, huno con la sola eccez. di Johanni) e la h velarizzante davanti a vocale posteriore; abbiamo però supplito l’h, conforme all’uso moderno, davanti alle forme del pres. indic. del verbo avere (incluso habbo), ed alla fine di esclamazioni come deh o doh.
  6. Risolto in gn il nesso -ngn- in voci come compangno, campangna, bangno, ecc.