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In questo pomeriggio lungo di luglio un grande silenzio regna intorno; nelle vie abbruciate dal sole non passa alcuno; ed i cittadini dormono nel pesante assopimento dell’estate; vicino, sotto la finestra, in un tegame dove bolle lo strutto, scoppiettano e friggono certi peperoncini verdi ed arrabbiati; lontano, in una via trasversale, un organino suona un waltzer languido e malinconico; un moscone sussurra e dà di testa contro i vetri più alti della finestra socchiusa. Noi siamo tristi, ed il sangue che monta al capo, ci dà la vertigine: noi abbiamo l’anima di piombo e la bocca amara; noi abbiamo il desiderio dell’om-


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