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La grande fiamma 39


forte e docile amante che nulla chiedeva, che non si lagnava, che cercava di allontanarsi, di ecclissarsi sempre, onestamente, correttamente, mentre nell’anima gli ardeva la grande fiamma, questa propria ingiustizia le faceva orrore, le sembrava un egoismo mostruoso, la crudeltà di una donna glaciale che pospone sempre il mondo all’amore. Rivoltata contro sè stessa, si levò per chiamare, per far avvertire Ferrante di venire da lei: voleva buttarglisi alle ginocchia per farsi perdonare, poichè egli solo era buono e giusto. Ma mentre era lì per premere il campanello elettrico, udì parlare sommessamente, nella stanza attigua. Si fermò: non era sola dunque, malgrado che si fosse chiusa a chiave? Aveva dei vicini, a destra e a sinistra, forse da tutte le parti, che, come ella udiva la loro, avrebbero udita la voce di Ferrante e la sua, parlando d’amore? Oh questi alberghi, che realtà, che realtà meschina, sconfortante, nauseante! Tornò alla poltrona, vi si sedette, senza far rumore, aspettando che le voci cessassero: forse i vi-