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220 L'amante sciocca


sommersa in fondo al naufragio di qualche stravagante passione, ora galleggiante sul mare cheto che segue le tempeste, il desiderio, cioè, di amare una donna semplice e di esserne amato. Anzi, nei suoi momenti di accasciamento passionale, quando il più perfido ingranaggio psicologico e le mistificazioni dei sensi avevano esaltato i suoi nervi e il suo cuore, quando più egli aveva provato le stanchezze supreme e le nausee profonde di qualche amore complesso, impreciso ed enigmatico, egli non diceva di desiderare una donna semplice, diceva: una donna stupida. Era tale la sua ribellione a nuove avventure d’amore dove il cuore e la persona avessero dei misteri da rivelare, delle ombre da indagare, che egli arrivava alla volgarità di certi uomini comuni, i quali vantano, per aver inteso vantare ad altri, l’amore umile delle donne che non conoscono l’ortografia. Paolo Spada, l’artista squisito, narratore di storie sentimentali e crudeli, cesellatore di versi ora sonori, ora dolenti, sempre alti, sempre nobilissimi, rassomigliava, in queste