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di checchina 135

ma quel Giorgio è stato sempre un grande ingrato! Già, si dice, volubile come un ufficiale. Ora, oggi, per dispetto, non ci vado e sono passata qui innanzi, per vedere se posso distinguerla, questa chellerina, già sarà tutta dipinta, me lo immagino. Non ho potuto veder niente; è troppo lontano e i cristalli fanno un riflesso. Ma qui fa freddo, qui dentro. Andiamo, ti accompagno, ti racconterò il resto per la strada.

— No — disse Checchina.

— Non vuoi che ti accompagni?

— No.

— Ah! — fece soltanto l’altra.

Le fiamme della vergogna abbruciavano le guance di Checchina: la voce restava strozzata in gola.