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di checchina 93

ghiera, nella indifferenza della preghiera quotidiana. Alla fine Checchina dètte in un sospiro di sollievo, quasi che quel senso di paura superstiziosa si fosse dileguato. Cristo doveva essere placato, in quel giorno fatale, poichè gli avevano detto il rosario: Cristo doveva aiutarla in tutto quel venerdì, in quello che essa desiderava. Da questo interno convincimento ella trasse un po’ di coraggio, per dire a Susanna:

— Puliscili tu, oggi, i lumi, fammi il piacere.

Le faceva schifo, ora, toccare quel cencio sporco e passare mezz’ora a rigirare lo spazzolino rotondo dentro il tubo. Susanna acconsentì, senza dire nulla. Allora Checchina, in