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98 la mano tagliata.

rò, aspettatemi. Ho dei domino, se volete venire, vi maschererete o mi maschererò. A rivederci!

— A rivederci, — dissero i giovanotti, vedendo allontanarsi la vettura di Héliane.

— Simpatica, molto, — disse Ranieri.

— Sì: un po’ pericolosa, — soggiunse Roberto.

— Oh no!

— Ama le cose lunghe.

— Voi non le amate, Alimena?

— No.

— Non siete mai stato innamorato?

— No, fino a poco tempo.

— E ora?

— Ora.... è un’altra cosa, — disse, a voce più bassa, mentre camminavano fra la folla e il chiasso, Roberto Alimena.

— Anche io sono innamoratissimo, — sospirò Ranieri Lambertini.

— Così, tanto? Da molto tempo?

— Da più di un anno.

— E siete corrisposto?

— Purtroppo!

— Lo rimpiangete?

— No, me ne affliggo per lei.

— Amore contrastato?

— Contrastatissimo, amico mio. Amore impossibile.

— Una maritata? — disse Roberto Alimena.

— No. Di altra nazione, di altra religione, di altro ceto. Un disastro, credete.

— Come avete fatto a innamorarvi così?

— Chi sa! —

Appena appena erano giunti a piazza Sciarra, parlando, distratti oramai, quando da un’altra vettura ebbero dei segni di richiamo. Però, la signora che era in questa carrozza, era mascherata. Vestita di un gran domino di raso azzurro, orlato di pelliccia bianca, di un cappello grande, a conchi-