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Angelica 277


voi che siete dolce, mentre che io amo con tutte le forze del mio spirito e della mia gioventù, debbo fra cinque minuti tirarmi un colpo di rivoltella al cuore. Signora Angelica, l’altro giorno, per la grande via lungo il mare, vi ho incontrati. Era la prima volta, che vi ho visti insieme. Andavate accanto, senza tenervi a braccetto, senza darvi la mano, senza sfiorarvi, ma andavate così uniti, avevate così le anime assorte nello stesso sentimento, vi amavate tanto, senza parlarvi, senza guardarvi, che io ho inteso tutto. Ho inteso che nulla vi avrebbe divisi giammai e che io dovea morire. I miei occhi non vi vedranno per la seconda volta insieme. Qualcuno di noi tre dovrebbe morire, se rivedessi questo spettacolo atroce: e siccome vi amate e vi amerete sempre, sono io che muoio. Addio dunque, signora Angelica: io amo Francesco Sangiorgio e odio voi. Il resto è silenzio.

Teresa.

FINE.