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274 L'ultima lettera


vi è la infinita umiltà della donna che è semplicemente donna, che sa soltanto amare e immergersi in questo amore. Ah come io odio questi vostri capelli biondi e questi vostri occhi azzurri, come io odio il vostro tenue sorriso e la vostra profonda umiltà, come io odio il vostro nome che è quello degli angioli, mentre io mi chiamo Teresa, un duro nome di donna che ha spasimato ed è morta nella passione! Come vorrei che tutto questo non fosse, che i vostri capelli cadessero, che i vostri occhi perdessero il loro innocente azzurrino fulgore, che il vaiuolo divorasse le pure linee giovanili del vostro volto, come vorrei che voi non esisteste, che non foste mai nata! Maledetto quel giorno e quell’ora in cui siete nata, maledetto il primo vostro respiro, maledetto chi vi ha dato questi bei capelli e questi cari occhi che Francesco adora, maledetto chi vi ha messo il nome di Angelica, maledetto chi vi ha insegnato a sorridere, maledette, maledette tutte le persone che avete conosciute, tutti i paesi dove avete abitato, tutte le cose fra cui siete vissuta, male-