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62 sulla tomba


nati per essere buoni mariti — soggiungeva lei. E lo tradiva tranquillamente. L’amante veniva in casa, come tanti altri, sedeva al desco di famiglia, s’interessava alle cose di casa. Il marito non aveva sospetti. Stringeva la mano amichevolmente di colui che gli rubava la moglie. Tutti lo sapevano, fuorchè lui. È la regola; è nell’ordine delle cose. Lui, veramente solitario, veramente abbandonato, d’istinto dipingeva quadri stupendi. Uno anzi, bellissimo, lo comprò l’amante per dodicimila franchi. Questa vergogna si seppe; solo il marito non la seppe. Quando il marito parlava della bontà del suo quadro, la moglie sorrideva stranamente, quasi volesse dire:

— Se Carlo non mi amasse, non avrebbe comperata mai la sua tela dipinta.

Poi, il marito cominciò ad accorgersi di qualche cosa. La moglie usciva ad ore indebite. Era stata vista entrare in una casa dove Carlo, l’amante, aveva una zia. Il marito, malgrado la sua cieca fiducia, fu scosso. Ne