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vittoria di annibale 231


stici appassionati che si esaltano maggiormente nella voluttà amara del pentimento. Del resto, era perfettamente sicura di sè stessa.

Quegli che si eccitava al giuoco pericoloso era Annibale. La duchessa Adriana lo metteva fuori di strada, egli non comprendeva più il modo come si riesce con le donne, commetteva errori sopra errori, stordito, ostinato, incapricciato come un bambino. Tante volte egli faceva a sè stesso un bel ragionamento, provando che Adriana era incapace di amare e che quindi era meglio lasciar stare, se non volea correre il pericolo d’innamorarsi per davvero, il che sarebbe stata una disgrazia grande in quelle condizioni: ma era troppo infastidito dal contegno di quella donna antipatica per decidersi ad una ritirata. Poi, poco a poco, vedendola più spesso, avendo colpito certi momenti rivelatori, egli si persuase che Adriana poteva amare, avrebbe amato quando avesse compreso che cosa fosse l’amore, quando l’animo di lei fosse stato educato al senti-