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per sè stessa che si maritava, per la zia che era vedova e leggeva Diane de Lys, e forse più di tutto per quel ventaglio nero che si rimaneva tranquillo e silenzioso nel vano del balcone. Tutto ciò durò poco. L’organetto suonò il Funiculì-funiculà.

Tutta la mestizia di Cecilia si dileguò. La vita era bella, nevvero? e Cesare sarebbe arrivato l’indomani presto. Bisognava sbrigarsi.

— Siete rimasti d’accordo per le partecipazioni, Cecilia?

— Sicuramente. Vi lasceremo la nota degli indirizzi e voi le manderete.

— Sei fortunata, eviterai le visite di nozze.

— E laggiù, in campagna, credete che i signori dei paesi vicini, i sindaci, vorranno evitarci questo noie? Quante sindachesse, quante mogli di giudici, quante provinciali sfileranno in casa mia! Come mi divertirò, come farò bene la castellana, come sarò amabile e quante riverenze farò!