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comodo, mentre da Napoli a Milano ce ne vuole, che ce ne vuole! Allora ci rivedremmo spesso!

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IV.

Quando i due eroi risalirono in carrozza, dopo aver accompagnato il papà alla stazione, quando si trovarono soli, dettero in un grande sospiro di sollievo. La era finita finalmente; la vita loro avrebbe ripreso il suo corso regolare. Non si parlavano; Emma guardava le goccioline della pioggia che battevano sui vetri del coupé; Guido non dava segno di vita; erano ridiventati estranei.

Ad un punto, Guido, movendosi, urtò il braccio della moglie:

— Scusate — fece lui.

— È nulla.

Estranei, è vero. Pure ambidue in quel silenzio riandavano sui fatti della giornata; ne ricordavano le più minute impressioni, le sentivano di nuovo.

— Si volta per casa vostra? — domandò Guido, ad un certo punto della strada.

— No, vengo da voi: debbo riordinare le mie cose, perchè la mia cameriera non saprà mai farlo. Andrò via più tardi.

— Benissimo.

A casa, essa entrò direttamente nella camera da