Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/192

Lo stesso consulente della difesa Mills all’udienza del 7 luglio 2008, pag.23, ha riconosciuto che “sicuramente questo cambiamento di denominazione è un qualcosa di anomalo, qualcosa di non frequente nella prassi in cui c’è stato spiegato anche dal dottor Attanasio lo slogan <One ship, one company>, cioè il fatto di utilizzare una società soltanto per acquistare e compravendere un’unica imbarcazione, quindi in un contesto, in uno scenario generale in cui non vi era un riciclo di società”.

In ogni caso, dopo la trasformazione della società in Struie, Mattiello aveva cessato ogni funzione per essa. Mills aveva disposto che egli prendesse contatti con Maria De Fusco, presso la società Jawer, nominata amministratore aggiunto di Struie; di fatto, Mattiello non aveva mai avuto rapporti con lei, ma – ha affermato – “mi sembrava un fatto scontato” che ella agisse per conto di Mills (ud. 18 aprile 2008, pag.61).



Flavio Briatore, sentito all’udienza del 22 giugno 2007, ha spiegato di avere conosciuto Mills negli anni ’80, presso la società Benetton Formula 1, della quale Mills era consigliere e Briatore direttore commerciale. Ne era nato un rapporto continuo, tanto che, nel 1997, Mills l’aveva assistito sia nei confronti della società Benetton (dalla quale Briatore era uscito e, possedendone il 25% delle azioni, aveva preteso le proprie spettanze), sia nei confronti di un’altra società del settore delle corse automobilistiche, la Ligier.

Volendo investire le somme ricevute, Briatore si era rivolto a Mills: “David è sempre stato il mio avvocato in tutto e per tutto, più che altro è stato il mio avvocato d’affari ed oltre tutto è sempre stato un amico”. Per tale scopo occorreva servirsi di una società, e Mills, per non crearne una nuova, gliene aveva proposta una che già possedeva, Struie appunto, che al momento – a suo dire – era “vuota”, perchè “non aveva nessun asset” (pagg.5-6 e 23).

Di conseguenza Briatore aveva parlato con Maria De Fusco, che già da molti anni gestiva presso la società Jawer di Ginevra un suo trust, denominato “FB Trust” e le aveva detto “che gli ordini sulla Struie sarebbero stati dati da David Mills” (pagg.11 e 28).

Solo in seguito, nel corso di un’operazione che avrebbe portato Briatore, tramite Struie, ad acquistare azioni della società SALT (di cui si parlerà nel paragrafo 2.5.3), Mills aveva detto a Briatore davanti a Heimo Quaderer – che già amministrava per conto dello stesso Briatore un altro trust, denominato “Angel Trust” – che in realtà Struie non era vuota, ma “aveva in pancia circa 1.600.000 dollari”, giustificandosi con il dire che si trattava di un suo “asset personale messo in