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il collare di budda 117

che tutti i fogli del giorno innanzi avevano già pubblicato: Chi avesse smarrito un collare da cane con tre iniziali, la prima delle quali F, è pregato di recarsi a ricuperarlo il più presto possibile alla bottega portante l’insegna dello Scudo d’oro, in calle della Forca, numero 512. Il collare verrà consegnato sulla indicazione delle altre due lettere, senza esigere nessuna mancia. V’erano tre o quattro errori tipografici; ma, insomma, il testo appariva chiaro.

Suonarono le otto. Il giovine tornò ad uscire in gran fretta, spinse forte l’uscio due o tre volte per essere ben certo che fosse serrato, e, passando vicino alla bottega dello Scudo d’oro, disse a Zaccaria, il quale stava ancora seduto sotto la tenda rossa:

— Siamo intesi: se viene qualcuno a chiedere il collare, mandatelo al cassiere della Banca di Sicurtà commerciale. Va bene?

— Ho capito, ho capito. Me la ricantò ieri cento volte la solfa.

— Dunque mi fido. —

E Zaccaria, nell’ombra della calletta angusta, dove il sole non batteva più, mormorò tra i denti, sbirciando Gioacchino, che saliva il ponte quasi di corsa: — È curiosa! Che smania di restituire la roba gli è venuta d’un tratto. Anche questa s’ha da vedere! — Gioacchino dal canto suo pensava: — È d’argento, correranno a pigliarlo. —