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negative su albumina. 311


Si mette da parte per lasciar raffreddare perfettamente. Si versa l’aceto-nitrato d’argento in bacino largo e poco profondo, si passa sopra della superficie del liquido il margine di una cartella ben pulita per levare la pellicola di argento e le altre impurità galleggianti sul liquido. L’altezza di questo liquido non dovrà essere minore di un centimetro, onde possano più agevolmente evitarsi le bolle d’aria nel momento dell’immersione della lastra.

Il manico di gutta perca o di cera essendo perfettamente raffreddato, si prende la lastra col suo mezzo, e tenendola leggermente inclinata si abbassa sull’aceto-nitrato, facendo attenzione di portarla tutta sul liquido senza momenti d’arresto dopo che essa ha toccato la superficie del liquido.

Quando l’albumina sarà tutta a contatto della superficie del liquido, la lastra tende a galleggiarvi sopra e l’operatore approfittando di questa tendenza osserverà che essa non si bagni inutilmente nel suo rovescio.

Bisogna, come si disse, che la gutta perca o cera sia perfettamente raffreddata, perchè anche un leggerissimo calore che potesse ancora conservare di più del vetro produrrebbe una macchia rotonda disaggradevole nel centro della prova negativa. Una tale macchia dipende certamente da ciò, che il ioduro di argento col favore del calore si scioglie nella soluzione di nitrato d’argento in quantità maggiore di quella che viene sciolta nel rimanente della lastra.

In questo metodo di sensibilizzare alcuni usano prendere la lastra o con un filo di argento piegato per metà e munito di quattro uncini divergenti attaccati alle sue estremità, o col mezzo di una piccola palla pneumatica di Caoutschouc, la quale, quando vuota d’aria viene applicata pel suo orifizio al rovescio della lastra lascia un vacuo nel suo interno, per cui l’aria atmosferica fa pressione tra essa e la lastra, così che questa si può liberamente maneggiare col suo mezzo.

Un tal modo è utile, perchè dispensa dalla noia che accompagna l’uso della gutta perca o della cera. Alcuni finalmente prescrivono di introdurre la lastra nel bagno sensibilizzatore, guidandola per uno dei suoi lati col mezzo di un uncino d’argento, o di balena, ma non mi pare che con questo ultimo metodo si possa ottenere un risultato conveniente.