Pagina:Scientia - Vol. VII.djvu/331


la dottrina degli anticorpi 323

al siero tolto dall’animale immunizzato, ma dai vari esperimenti fatti in questa direzione non si sono ricavati resultati confortanti e si è visto che in ogni modo bisognerebbe iniettare siero normale di un animale della stessa specie di quella a cui appartiene l’organismo che si vuol curare. Quindi in ogni modo questo metodo non sarebbe applicabile all’uomo.


Le poche notizie che ho dovuto restringere nelle pagine precedenti, bastano tuttavia per mostrare come questo argomento dei sieri specifici sia uno dei più belli e fecondi della biologia.

Da una parte l’interesse teorico che destano questi fenomeni così complessi e delicati delle reazioni specifiche tra i costituenti proteici degli organismi, in modo che ogni essere vivente ci si manifesta come un laboratorio chimico, in cui si producono sostanze dotate di squisiti caratteri propri e speciali e capaci di determinate attività, sostanze che mai si potranno ottenere in altro modo, anche se la chimica fisiologica finisse col raggiungere quell’altissimo desideratum che è la sintesi della proteine.

Dall’altra parte la grandissima importanza pratica dei sieri specifici, per i quali si è aperta una nuova via alla terapeutica delle malattie infettive. Risultati preziosi per la vita umana si sono già ottenuti con alcuni sieri, di cui il valore preventivo e curativo è indiscusso, altri resultati, per la cura delle malattie più gravi e più ribelli, ci attendiamo dagli studi e dalle ricerche che incessantemente si compiono in tanti laboratori con indefessa operosità e con fede incrollabile. Oltre a ciò i sieri specifici sono utili mezzi per la diagnosi di alcune malattie e per il riconoscimento di certe sostanze proteiche, e di ciò l’igiene e la medicina legale hanno fatto utilissime applicazioni.

Napoli, Università.