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il fenomeno religioso 117

l’efficacia plasmatrice mentale-affettiva di quest’organo sempre all’opra di suggestione collettiva, di ipnotizzazione sociale, che ogni giorno e quasi ogni ora del giorno istillava la fede e inculcava il dogma; che manteneva in un continuo stato emotivo coll’incubo di tremende punizioni divine o col miraggio di ricompense celesti ineffabili; che ricorreva a tutte le manifestazioni dell’arte, — dall’architettura alla scultura e alla pittura e dalla danza alla poesia e alla musica, — per presentare la divinità negli aspetti più terribili o rafforzare il senso di mistero delle cose sacre od eccitare l’esaltazione mistica più accesa; che del ritualismo stesso, infine, cioè della ripetizione meccanica sempre uguale delle medesime cerimonie, sapeva mirabilmente servirsi per polarizzare lo spirito in certe date direzioni e imprimergli così delle abitudini di pensiero invincibili1.

Senonchè, col progredire ulteriore della civiltà umana, e oggi specialmente presso le nostre società civili, vediamo affievolirsi sempre più e cessare una dopo l’altra tutte quelle cause, appunto, che sopra abbiamo visto avere contribuito nel passato a creare e sviluppare un tale organo religioso. E questo, o perchè a poco a poco si formano tanti organi distinti e specializzati per quelle funzioni, tuttora utili, esercitate prima in blocco dalla sola religione, o perchè cessa il bisogno di altre.

Inutile di soffermarci, infatti, a porre in rilievo come l’organo giuridico e l’organo amministrativo nel senso più lato della parola, prima compresi in quello religioso, si siano a poco a poco differenziati e distaccati da quest’ultimo fino ad essere ormai completamente «laici». Ogni bisogno di consolidamento e di ordinamento sociale ulteriore non pone più in moto oggi l’organo religioso, bensì soltanto quello giuridico o quello amministrativo. Le istituzioni sociali e il diritto in genere si trasformano e si sviluppano, di conseguenza, senza che l’organo religioso ne abbia quasi neppure sentore. Contro vecchie o nuove forme di attività antisociale si oppongono sanzioni giuridiche o misure preventive tecnicamente sempre più efficaci, ma non si ricorre più ad alcuna nuova o più

  1. Cfr., p. es., Guyau, L’irréligion de l’avenir, Paris, Alcan, 1895, pagg. 107-108, 227, 312; e Letourneau, Op. cit.: L’ev. relig., 385.