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l'opera di giovanni schiaparelli 307

onde atmosferiche prodotte dall’eruzione del vulcano Krakatoa nello stretto della Sonda»; mirabili sono l’articolo «Topografia e clima di Milano» nell’opera «Mediolanum» (1881), il rapporto accademico fatto al R. Istituto lombardo di scienze e lettere sul libro di L. De Marchi intolato «Studio sui climi terrestri durante l’epoca glaciale e quaternaria e sulle cause che hanno contribuito a modificarle».

Sarebbe facile e anche attraente continuare questa numerazione e andar anzi spigolando pensieri e giudizî dello Schiaparelli qua e là negli scritti suoi varî e minori. Vastissimo è il campo al quale questi si estendono; abbracciano, oltreché l’astronomia e la storia delle scienze, la matematica, la fisica, le scienze naturali, le letterarie. Sono commenti alla Divina Commedia, alle opere di Galileo; recensioni di opere scientifiche o storiche notevoli; contributi alla storia delle scienze; relazioni tecnico-astronomiche; rapporti accademici; commemorazioni e necrologie; articoli scientifico-popolari numerosi. In essi sempre più si afferma il carattere della mente sua robusta e colta; si esplica tutta la sua genialità di pensatore e di scrittore, tutta l’affascinante sua cultura letteraria e scientifica, la distintissima attitudine sua a volgarizzare magistralmente le scienze. Vi sono pagine che si leggeranno sempre volontieri e che inducono a porre lo Schiaparelli, come scrittore e letterato, a fianco di Galileo.

Nel 1900, compiendosi i quarant’anni della luminosa carriera astronomica dello Schiaparelli, gli astronomi di tutta Italia pubblicarono quale omaggio, che egli molto gradì, una cronistoria minuta della sua vita scientifica, e una diligente bibliografia completa de’ suoi scritti fino a tutto il 30 giugno 1900.1 Nei Rendiconti della R. Accademia dei Lincei (vol. XIX, serie 5ª, fasc. 10°, 1910) io, continuando l’enumerazione del ricordato omaggio, completai l’elenco di detti scritti e lo portai fino alla data della morte.

Sommano per tal modo a 250 le pubblicazioni elencate dello Schiaparelli, senza contare le pagine sparse, e le lettere della sua corrispondenza scientifica, le quali sono molte, 4000 e più le scambiate dal 1803 al 1900. Tutto questo lavoro immenso ben può dirsi il piedestallo più del bronzo robusto che egli con mano diligente, assidua, instancabile pose alla sua

  1. Milano, Menotti, Bassani e C.