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i due anni seguiti al giorno di sua laurea, i saggi promettenti dati di un tale studio, la sua volontà incrollabile di autodidatta finirono per vincere ostacoli che parevano insuperabili, e gli ottennero dal Governo sardo un sussidio per compiere i suoi studî astronomici all’estero.

Fu il suo primo successo. Nel febbraio del 1857 si recò a Berlino, ove rimase due anni e più; nel giugno del 1859 si trasferì al grande osservatorio di Pulkova presso Pietroburgo.

A Berlino studiò astronomia sotto la direzione del celebre astronomo Encke, ma contemporaneamente seguì corsi svariatissimi universitarî obbedendo all’impulso della sete sua insaziabile di sapere, e all’ingegno suo largo e vigoroso che non voleva limiti di attività e di studî, attratto del pari e dai misteri della natura, e dalle più intricate questioni storiche e filologiche, e dal fascino dell’arte.

A Pulkova sotto la direzione di O. Struve e di F. Winnecke diedesi egli per intero allo studio dell’astronomia; ivi passò un anno osservando e calcolando finchè, nominato secondo astronomo all’Osservatorio di Brera in Milano, dove era allora direttore Francesco Carlini, tornò in patria nel luglio del 1860. Non doveva più muoversene. Già nel settembre del 1862, morto il Carlini, a lui veniva dal Governo affidata la direzione della specola di Brera, specola già celebre ma che egli doveva ulteriormente illustrare con le opere dell’ingegno suo, con la vita sua ispirata a virtù, a religione del dovere, vita di studio, di meditazione e di lavoro, feconda di scoperte memorabili.


II.


Mirabile fu l’attività spiegata dallo Schiaparelli negli anni dal 1860 al 1867, i primi che egli passò a Brera. È un periodo di tempo che per lui si inizia colla scoperta del piccolo pianeta Esperia, e chiudesi con una Memoria classica: «note e riflessioni sulla teoria astronomica delle stelle cadenti». È un periodo durante il quale egli seppe: iniziare la trasformazione dell’osservatorio di Brera, ottenendo dal Governo i mezzi necessarî ad acquistare un refrattore equatoriale di otto pollici d’apertura; scrivere una Memoria sopra la distanza delle stelle fìsse dei varî ordini di splendore; assistere in Berlino, quale altro dei delegati del Governo italiano, alla