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282 sui parapegmi o calendari

erano troppo stupidamente grossolane per ottenere l’applauso degli Occidentali; ma rivestite a nuovo nel modo sopradetto, e ridotte a teorie difficili e complicate, si fecero strada nel mondo greco-romano, e riuscirono a sedurre ben anche uomini di altissimo ingegno, quali l’illustre filosofo Posidonio d’Apamea, e lo stesso Claudio Tolomeo, uno dei primi matematici ed astronomi che abbia veduto il mondo. Ecco in qual modo quest’ultimo nel suo Tetrabiblo (od istituzioni d’Astrologia) spiega quelle proprietà degli astri, che doveano servire a predire, le mutazioni del tempo.

«È stato osservato, che la natura del Sole è di produrre calore, ed anche un poco di siccità. Questo effetto è da noi riconosciuto con molto maggior certezza che per gli astri rimanenti, sia per la grandezza del Sole, sia per l’evidenza delle mutazioni che ne derivano; essendo il suo potere tanto sensibile, quanto più si avvicina alla nostra verticale.

«Ma la Luna per essere tanto più vicina alla Terra, dalla quale escono umide esalazioni, per lo più è umida nei suoi effetti, e rende molli e putridi i corpi a lei soggetti... Ambidue poi, Sole e Luna, come principali fra tutti esercitando il loro effetto anche sulle altre stelle, di queste accrescono o diminuiscono l’influsso.

«Saturno, quando è solo a spiegare la sua potenza, generalmente eccita nell’aria un freddo orrendo, agghiacciante, nebbioso e pestilente; produce cattivo tempo, nuvole dense, caligine; dà gran copia di neve; sul mare è causa di naufragi, tempeste e viaggi difficili; in terra dà inondazioni d’acque, impeto di nembi, grandine e altre simili cose di grave danno agli uomini.

«Giove, quando comanda solo, dà tempo buono e salubre, venti e piogge favorevoli ai terrestri; accelera il corso delle navi, conserva ai fiumi la giusta quantità d’acqua, alle biade dà abbondanza, e simili buoni effetti.

«Marte, quando domina solo, nell’aria produce venti caldi, pestilenti e putrefacienti; dà luogo a fulmini ed incendi. Nel mare sommerge le navi con turbini di vento e folgori; assorbe l’acqua dei fiumi, dissecca le fonti.

«Venere, quando è sola, riempie l’aria di venti temperati, umidi, fecondissimi; dà tempo favorevole e sereno, interrotto solo da piogge opportune. Conduce le navi per prospero corso a sicuro guadagno; riempie gli alvei dei fiumi qual tanto che è necessario.