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246 sui parapegmi o calendari
Aprile 7.
Occaso vespertino delle Pleiadi, che stanno nascoste 40 giorni sotto il Sole.
Maggio 17.
Levare mattutino delle Pleiadi. Vengon fuori le lumache; si aguzzano le falci e comincia la messe.
Giugno 21. Solstizio estivo.
Luglio 1.
Levare mattutino della zona d’Orione. Si batton le messi.
Luglio 15.
Comincia Sirio a vedersi la mattina. Crescono i cardi, cantan le cicale.
Agosto 10.
Cinquanta giorni dopo il solstizio estivo finisce la prima estate e comincia la seconda, e il tempo buono per navigare. Sirio visibile parte della notte; calore umido e nocivo.
Settembre 8.
Levare mattutino d’Arturo. Orione e Sirio al mattino nel mezzo del cielo. Si prepara la vendemmia.
Ottobre 28.
Occaso mattutino delle Pleiadi.
Apparizione delle gru. Fine della seconda estate. Si comincia ad arare e seminare; si tiran le navi a terra.
Novembre 1.
Occaso mattutino delle Hyadi.
Novembre 9.
Occaso mattutino della zona d’Orione.
Dicembre 19. Solstizio d’inverno.

Il Calendario d’Esiodo si distingue dagli altri posteriori dei Greci per questo, che non contiene pronostici di sorta alcuna. Il poeta nota semplicemente il carattere meteorologico di certi periodi dell’anno. Ben diverso sotto questo riguardo è il registro mensile dei giorni lunari, che forma l’ultima parte dell’opera, e che da alcuno anche si è voluto attribuire ad un altro autore. Esso è una specie di classificazione dei giorni della Luna in propizi e sfavorevoli, sia in modo assoluto, sia sotto speciali riguardi; e contiene l’indicazione dei giorni in cui di preferenza si debbono fare certe operazioni ed evitare certe altre. Tutto è fondato su idee superstiziose, come i giorni fasti e nefasti del Calendario Romano. Tuttavia è da notare, che neppure in questo calendario mensile d’Esiodo non si vede la minima traccia di pronostici del tempo secondo lo stato della Luna, che rassomiglino a quanto si trova in Arato ed in Virgilio.