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considerazioni | 205 |
Qui però non è neppur necessario ricorrere all’ipotesi, che Seneca abbia errato nell’identificazione degli astri da lui nominati: la osservazione da lui citata ha potuto esser esatta, e Sirio tuttavia bianchissimo. Supponiamo infatti, che una persona pratica del cielo abbia fatto vedere gli astri a Seneca in un momento, in cui Marte e Giove essendo alti nell’emisfero, Sirio fosse basso ed immerso nei vapori dell’orizzonte. In conseguenza del noto fatto dell’assorbimento atmosferico, in virtù del quale il Sole e la Luna e le maggiori stelle appaiono rosse al levare ed al tramonto. Sirio poteva benissimo in quell’istante apparire più rosso di Marte e di Giove; ed indurre così Seneca ad una conclusione, alla quale non sarebbe mai giunto un osservatore avvezzo a considerare Sirio in tutte le posizioni che può prendere, e quindi anche presso la culminazione1.
IV. ALTRE AUTORITÀ.
Dopo aver riferito e discusso le testimonianze di carattere affermativo che hanno dato luogo alla presente questione, dobbiamo pur tener conto di altre, che tenderebbero a risolverla nel senso negativo. Non si può aspettare che queste siano molte e molto decisive; se infatti Sirio non si differenziava pel colore dal più delle altre stelle, quale motivo poteva spingere uno scrittore ad affermare che una differenza non esisteva? Soltanto di eccezioni rare e notevoli si può aspettare, in qnesto genere di cose, una menzione speciale.
1. Il già citato scrittore d’astrognosia Giulio Igino2, parlando della costellazione del Cane maggiore, dice: Canis habet in capite stellam alteram, quam Isis suo nomine statuisse existimatur, et Sirion appellasse propter flammae candorem; quod eiusmodi sit, ut praeter ceteras lucere videatuv. Itaque quo magis cam cognoscerent, Sirion appellasse. Ecco uno scrittore, il quale è probabile consacrasse qualche studio alle costellazioni, affer-
- ↑ Il fatto della colorazione rossa degli astri maggiori presso l’orizzonte non era totalmente ignoto agli antichi. Plinio (Hist. Nat., II, 18): Color Solis, quum oritur ardens: post radians.
- ↑ Poet. Astronomicon, libro II, c. 35, p. 74, ed. Bunte.
con un globo, che al tramonto delle Plejadi tanto i Pesci zodiacali, quanto il Pesce australe e (se si vuole chiamarla anche un Pesce) la Balena, sono tutti nascosti sotto l’orizzonte.