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124 origine del sistema planetario eliocentrico

pianeta occupa nello Zodiaco il luogo opposto a quello del Mole. E facile è concludere, che il punto dell’orbita più vicino alla Terra è ogni volta quello, che si trova in direzione opposta al Sole.

Per chi voleva adunque rappresentare (secondo il concetto fin allora invariabilmente mantenuto dagli astronomi e dai fisici) il moto di Marte con un giro circolare ed uniforme, la prima conseguenza era questa: che il centro di tale moto circolare doveva essere collocato fuori della Terra. Così per la prima volta nelle speculazioni cosmografiche fu introdotto il concetto dell’eccentrico. Sia T la Terra fissa nel centro del mondo, e sia il circolo QR un tale eccentrico, di cui il centro sia in O. Conducendo per T ed O il diametro QR, manifestamente il punto Q sarà, quello che corrisponde alla minima distanza dalla Terra, od al perigeo. Dunque nelle opposizioni Marte si troverà in Q; il Sole sarà nella direzione opposta, cioè in qualche parte della linea TR. Ora, se le opposizioni avessero sempre luogo nella stessa parte dello Zodiaco, cioè nella stessa direzione costante l’Q, questa ipotesi basterebbe a spiegare le variazioni dello splendore. Ma le opposizioni di Marte possono accadere in tutti i luoghi dello Zodiaco. Se ne deve concludere, che la direzione della minima distanza TQ non è costante, cioè che il diametro RQ dell’eccentrico si muove intorno al punto fisso T, in modo però che il punto perigeo Q rimanga sempre opposto al Sole. Noi dovremo ammettere pertanto, che il punto Q dell’opposizione circoli intorno a T nello spazio di un anno lungo l’eclittica secondo l’ordine diretto dei segni. Insieme dovrà girare intorno a T il centro O dell’eccentrico anche in un anno, per modo che da noi sia veduto perennemente nella direzione del Sole: e col centro O dovremo supporre che giri intorno a T tutto l’eccentrico, quasi fosse un disco materiale fissato intorno a T come cardine. Quando dopo tre mesi il centro O sarà passato in O’ ed avrà descritto un quarto di circonferenza, Q sarà passato in Q’; R in R’; e tutto l’eccentrico avrà preso la posizione rappresentata dal circolo Q’R’.

Ora, se poniamo che Marte percorra l’eccentrico con moto uniforme secondo l’ordine inverso dei segni1 impiegando nei

  1. Anche qui deve intendersi che, secondo l’uso costante degli antichi, il moto di circolazione di Marte sull’eccentrico sia riferito non ad un’ori-