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BESTA


Quando un toscan sollecito,
     E con paterna cura,
     Volle donare al mïope
     Quel, che negò natura,
I birci tutti intrepidi,
     E lieti del gran caso,
     In vari modi strinsero
     Quel poverin, che è ’l naso.
Ma più dolori il presbite
     Soffrir gli fece amari
     Ahi! quando, o crudo, stringere
     Ne volle ancor le nari.
Eppur vi fu chi tenero
     Bagnò di pianto il ciglio
     E un terso vetro e limpido,
     Tra il naso e ’l sopracciglio,
Pose per non dar carico
     Al naso sconsolato,
     Che riconoscentissimo
     Diè a starnutir serrato.
E da quel dì, che videro
     Tutti un pochin più in là,
     Questo, gridaro, è ’l limite,
     Più avanti non si va.
E con ardire insolito
     Quanto nell’uom ne esista,
     Contrastar pure all’aquila
     Voller l’acuta vista.