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LA SORDITÀ


Inveni! inveni! eh! via, che l’ho trovato!
     Alfin di tanti secoli ’l disio,
     Oggi certo da me sarà appagato.
     Da me?...... Sì, sì, l’appagherò sol io.
     Ho ritrovato come in fondo a un core
     Legger si possa se c’è sdegno, o amore.
Eccola qui la gran scoperta mia:
     Finga ognun di sentir con grave stento,
     Finga ancora un pochin di miopia.
     Di questo sol sarò ben io contento,
     Con questo sol puossi scoprire, in vero,
     O se l’amore è finto, o s’è sincero.
— Eh! via, che ti vien su per quella testa?
     Che ti vien su, gran capitan di matti?
     Cosa da nulla la ti par codesta?
     Valla a far creder, valla, a’ mentecatti.
     Ce l’abbiamo, sicuro! un po’ di mente
     Per capir le sciocchezze immantinente. —
Poter del mondo! Ognun si meraviglia?
     Non ci crede nessun, caspisterina?
     Oh! che confusion, che parapiglia!
     L’universal giudizio s’avvicina.
     Attente, donne, un poco, e ’l ritrovato
     Chiaro vel mostrerò bello e provato.
Supponete ch’io sia miope un poco,
     E che ci senta ben di tanto in tanto;
     Che acceso nel mio cor fosse quel foco,
     Che amor s’appella, amor sincero e santo;
     E che colei, che diede la scintilla
     A tanto amor, fu Donna Petronilla.