Pagina:Satire (Persio).djvu/93


87

dello stile di quel poeta, la gonfiezza, il torpore, e l’aridità. Per non diversa ragione chiama egli verrucosa, nel verso seguente, l’Antiope di Pacuvio, piena cioè di porri e bernoccoli, benché Cicerone ne porti giudizio molto onorevole.

fracta in trabe pictum. v.89. — I naufragati portavano appesa al collo una tavoletta su cui era dipinta la sofferta loro disgrazia, e in questo arnese cantando accattavano per le vie. Vera immagine di quei poeti e oratori che senza vero dolore, senza stile commosso pretendono di commovere.

berecynthius atin. v. 93. — Tutti d’accordo i commentatori ci dicono, che questa fine di verso viene censurata da Persio come viziosa, e niuno ci avvisa in che questo vizio consista. Il Monnier volendo darne ragione nota che cette fin de vers est ridicule. On y voit un grand mot suivi d’un petit. Con questa regola di giudizio peccherebbero dello stesso difetto Berecyntia mater, Berecyntia magnum, clausole Virgiliane; e molto piú le seguenti dello stesso poeta, Oceanitides ambae, circumfundimur armis, tempestatibus actus, servantissimus aequi e cent’altre, tutte con la penultima di due piedi, vale a dire un mezzo piede di piú che il Berecynthius. E Persio stesso non ha egli le finali impallescere chartis, purgatissima mittunt? E non ne troviamo noi pieni tutti i buoni poeti? Adottando col Casaubono, con lo Scaligero e il Forcellini la lezione Berecyntius Atin invece della comune Berecynthius Atys trovo allora in quell’Atits un vezzeggiativo affettato che giustamente può meritare la derisione. E tanto piú mi persuado esser questa l’intenzione di Persio, quanto che sappiamo esservi stata una insulsa poesia di Nerone intitolata l’Atino, alla quale è probabile che qui si faccia destramente allusione.

dirimebat nerea. v.94.— La gonfiezza di questo modo di dire è assai piú sentita e visibile che l’antecedente. Dirimere aequor, non avrebbe nulla d’improprio; ma dirimere Nerea, personificando il mare, allora il translato perde tutto il decoro, né lo salva l’esempio di Stazio, Spumea porrecti dirimentes terga profundi, peccante del medesimo vizio.

subduximus apennino. v. 95. — Il Monnier s’inganna a partito cacciandosi in testa che qui Persio abbia in animo di censurare i versi spondaici, e segnatamente quello d’Ovidio.

...nec brachia longo
Margine terrarum porrexerat Amphytrite.