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54 lettere di fra paolo sarpi.

bisogna guardarsi da Roma; quale non è troppo lungo tempo, che ha fatto nuovo tentativo contro la sua vita.1 Il Menino è ben sicuro, perchè sempre, come diciamo noi all’italiana, puttaneggia.

La lettera di V.S. delli 6 del presente, è una instruzione così piena e così esatta, che mi rende non solo intelligente delle cose presenti, ma mi fa ancora prevedere il progresso che averanno in futuro. Prima che finir questa, voglio per anco dirle, che il Padre desidera guerra in Italia, perchè spera fare qualche cosa in onore di Dio e in profitto dell’Evangelio.

Son avvisato di buon loco, che il papa ha fatto efficacissime instanze verso il re di Polonia, che muovi qualche travaglio all’elettore di Brandebourg in Prussia. La malizia è infinita.

Non voglio però che infinita sia la molestia quale ho dato a V.S. con questa mia: per il che farò fine, baciandole la mano, e per nome ancora delli suoi affezionati amici; quali accettano le scuse che V.S. fa di non averli possuto scrivere, e vengono a trovarmi per pascere la loro curiosità delle cose oltramontane, chiedendomi la lettura delle sue lettere, nuove e vecchie.

Di Venezia, il 27 aprile 1610.




  1. “Oltre le suddette insidie (scrive Fra Fulgenzio, parlando delle ordite nel 1609), di molte altre di tempo in tempo, negli anni seguenti, fu avvertito il Padre ec. E tra queste, fu una di un concerto fatto di prenderlo vivo, e con una barca preparata condurlo in aliena giurisdizione ec.„ Leggasi il rimanente di quel racconto, pag. CXVI (citiamo la ristampa fattane in fronte all’edizione della Storia del Concilio di Trento ec., Firenze, Barbèra, 1858).