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312 lettere di fra paolo sarpi.

CCX. — Al medesimo.1


Crescono ogni giorno li oblighi miei verso V.S., e diminuiscono in me li modi di renderne alcuna ricompensa. Insieme con le sue delli 17 e 18 maggio da Lione, ho ricevuto il libro di Cuiacio, insieme con li altri che si è piaciuto mandarmi. Vorrei saper che cosa le fusse grato ricever di qua, non perchè io tratti con lei di ricompensazione, ma solo per dimostrar che riconosco li favori ricevuti. Le sue lettere con li libri furono portate dall’estraordinario nostro, il quale non passò...2 in Inghilterra, che non era venuto costì se non per la cosa di Grisoni; e ha avuto risposta assai poco pertinente, per la quale ognuno viene certificato che così non vi è altra mira, salvo il servizio di Spagna.

Quello che mi fa molto maravigliare in questo proposito, è che monsignor Pascale abbia fatto solenni e pubblici giuramenti per persuadere a quei popoli, non esser vero che vi sia alcuna conclusione di matrimonio tra Francia e Spagna. Con tutte queste difficoltà, nondimeno, spero che non saremo serrati in Italia, sì come vorrebbono quelli che dovrebbono più degli altri pretendere l’apertura di quella porta.

Ho sentito molto dispiacere della maniera tenuta dal signor Gussoni, se bene l’attribuisco più a mancamento di espressioni di buona volontà, che a difetto di quello. Con tutto ciò, io li toccherò qual-


  1. Impressa come sopra, pag. 477.
  2. È, per via d’asterischi, questo segno di lacuna nella prima stampa.